
Lo scorso 12 settembre sono state presentate a Roma, presso il Masaf, le previsioni vendemmiali 2023 dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini (Uiv).
Con 43,9 milioni di ettolitri stimati, la 2023 si prospetta come l’annata più scarsa degli ultimi sei anni, consegnando il primato produttivo ai cugini francesi. Colpa della peronospora, ma occasione utile per ripensare l’equilibrio tra volumi e valori, in un mondo che cambia e che, per il vino, è entrato in una “tempesta perfetta” tra clima, mercati e politica.
Tutti i numeri delle previsioni vendemmiali 2023 sono presentati su Il Corriere Vinicolo n. 29 del 18 settembre 2023, in un servizio di Giulio Somma e Fabio Ciarla. Proposte ai lettori anche la cronaca della presentazione, con le dichiarazioni di Lamberto Frescobaldi, Presidente di Unione Italiana Vini, Sergio Marchi, capo della Segreteria tecnica del ministro Lollobrigida, Livio Proietti (Ismea) e Ignacio Sànchet Recarte, segretario generale del Ceev, oltre a un commento di Carlo Miravalle, neo presidente dell’associazione Medea.
[…] questa contingenza deve servire a noi per aprire una prospettiva di miglioramento del nostro sistema produttivo, a cominciare dall’aumento dei valori delle uve, perché senza un’adeguata remunerazione dei viticoltori le vigne vengono abbandonate e crolla l’intero settore […]
Corriere, Carlo Miravalle, Fabio Ciarla, Giulio Somma, Ignacio Sanchez Recarte, Lamberto Frescobaldi, Livio Proietti, previsioni vendemmiali 2023, Sergio Marchi
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