
Il mercato mondiale dei dealcolati corre mentre interi distretti viticoli del Paese soffrono per giacenze crescenti. Forse è arrivato il momento di ripensare la viticoltura di alcune aree orientandola verso i vini no-low alcol.
Su Il Corriere Vinicolo n. 22 del 3 luglio, promossa a partire da un servizio di Giulio Somma e Franco Santini e di seguito con un contributo di Clementina Palese, comincia la riflessione su di una nuova frontiera: la viticoltura specializzata per i vini no-low alcol.
Come deve dunque essere il vigneto ideale per questa enologia? Quali vitigni, pratiche di impianto e gestione agronomica servono per produrre uve in grado di dare vini capaci di vincere la sfida della qualità nella dealcolazione?
Le prime risposte a questi interrogativi arrivano da agronomi, enologi (raccolte le testimonianze di Martin Foradori Hofstätter, Gianmaria Zanella e Tanja Rosenthal) e ricercatori, con il professor Stefano Poni (Università Cattolica di Piacenza), il professore Lucio Brancadoro e Leonardo Valenti, entrambi afferenti all’Università degli Studi di Milano.
Corriere, Clementina Palese, CV 22/2023, dealcolati, Franco Santini, Gianmaria Zanella, Giulio Somma, Leonardo Valenti, low-alcol, Lucio Brancadoro, Martin Foradori Hofstätter, no-alcol, Stefano Poni, Tanja Rosenthal
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