Nel post alluvione timore e per le fitopatologie

Finite le piogge delle scorse settimane, il vigneto romagnolo limita gli estirpi ma soffre per il possibile arrivo di malattie fungine. Lunghi e imponenti ristagni idrici nelle vigne, fango, a tratti fortemente contaminato da altre sostanze, frane e smottamenti stanno infatti creando preoccupazione, in termini di insorgenza delle fitopatologie. Si tratta di stime e di previsioni – così si legge in un’inchiesta di Riccardo Isola sugli scenari futuri del post alluvione pubblicata su Il Corriere Vinicolo n. 12 del 26 giugno 2023 – che riguardano circa il 40% del vigneto presente a nord della Via Emilia e il 10-15% per quello di collina.

Raccolti i pareri e le testimonianze di Marco Nannetti (Gruppo Cevico), Simonpietro Felice (Caviro), Riccardo Castaldi (gruppo Agrintesa), Massimo Romani (gruppo Argea), Roberto Monti (Consorzio Vini di Romagna) e Davide Frascari (Enoteca Regionale Emilia Romagna).

A rischio vi è in particolare la produzione biologica. Pochi i danni accusati dagli impianti produttivi, ma in collina c’è il dramma di frane e smottamenti. Necessari interventi urgenti per aiutare la ripresa produttiva degli impianti vitati e delle aziende vitivinicole e di azioni promozionali per spingere i vini romagnoli sui mercati.

Unione Italiana Vini è vicina ai soci dell’Emilia-Romagna ed esprime solidarietà supportando la raccolta fondi promossa dall’Agenzia per la Sicurezza territoriale e dalla Protezione civile dell’Emilia-Romagna, con lo scopo di offrire un aiuto concreto alla popolazione. Per chiunque volesse contribuire: il conto corrente – codice Iban IT69G0200802435000104428964 – è stato aperto presso Unicredit ed è intestato all’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna. I versamenti vanno effettuati con la causale “Alluvione Emilia Romagna”.

Corriere, alluvione, CV 21/2023, Riccardo Isola

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