Health warning, la vittoria di Dublino è la sconfitta di Bruxelles

L’Irlanda è il primo Paese al mondo in cui tutte le bevande alcoliche dovranno riportare un’etichettatura sanitaria obbligatoria in cui il consumo di alcol è collegato a svariati rischi sulla salute, tumorali in primis. Il ministro della Salute del Governo Irlandese, Stephen Donnely, ha infatti convertito in legge lo scorso 22 maggio il controverso Regolamento sulla salute pubblica che (tra le altre cose) rende obbligatori gli health warning in etichetta. Il Regolamento entrerà in vigore tra tre anni, dunque il 22 maggio 2026.

Una pericolosa fuga in avanti” annotava Lamberto Frescobaldi (UIV-Confederazione Italiana della Vite e del Vino), con Paolo Castelletti (UIV) che aggiunge ancora: “Non abbasseremo la guardia e lavoreremo per riportare al centro lo spirito europeo”. “Uno sgarbo istituzionale verso il Wto” secondo Ignacio Sánchez Recarte (Ceev).

Su Il Corriere Vinicolo n. 19 del 5 giungo 2023, il direttore Giulio Somma, ripercorre le tappe di una vicenda che – cominciata lo scorso 21 giungo 2022, proprio quando il Governo irlandese notificò alla Commissione europea il progetto di Regolamento – è ora giunta (forse) alle battute finali, ma che al contempo ha nell’Organizzazione Mondiale del Commercio l’ultima possibilità di fare retromarcia. Ciò apre a scenari nuovi e complicati per la libera circolazione degli alcolici – e delle merci in genere – nel mercato unico europeo.

Corriere, CV 19/2023, Dublino, Giulio Somma, health warning, Ignacio Sanchez Recarte, Lamberto Frescobaldi, libero mercato, mercato unico, Paolo Castelletti, Stephen Donnely, unione europea, vino e salute

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