Australia, tetre previsioni dal per il settore viticolo: produzione -20% entro il 2028

A marzo scorso ABARES, ufficio del Department of Agriculture, Fisheries and Forestry (DAFF) del Governo australiano ha pubblicato sul suo portale la sua più recente edizione del Agricultural Commodities Report, dedicato in questa occasione al settore vitivinicolo nazionale.

Il report porta dati sull’attuale stato delle cose, fino a proporre previsioni sull’evoluzione del comparto viticolo e vinicolo australiano fino alla stagione 2027-28.

Valore della produzione di uva da vino Australia 2010/11 – 2021-22, previsioni fino al 2027/8. Fonte ABARES-DAFF

Guardando all’oggi, ABARES attesta per la stagione 2022-23 un valore lordo della produzione di uva da vino di 749 milioni di AUD (si tratta al cambio di circa 458 milioni di euro), valore in calo del 32% su quello attestato per l’annata precedente. Cause del decremento segnalate: un minor tonnellaggio di produzione, prezzi bassi delle uve rosse in un contesto globale di “crisi dei rossi”, minori opportunità di vendita all’estero (qui è deciso il riferimento al noto crollo del mercato dell’aussie wine verso la Cina, a causa delle tariffe di ritorsione sull’imbottigliato australiano imposte nel 2021 e per cinque anni dal governo cinese, questione varie volte trattata su queste pagine) e non ultime le pressioni inflazionistiche, che nei mercati di destinazione hanno ridotto la spesa in vino da parte dei consumatori.

Per il breve periodo, e cioè per il 2023-24, Abares prevede che il valore lordo della produzione d’uva da vino crescerà del 11% fino a 834 milioni di AUD, vista un’attesa crescita della produzione totale in quantità, un rinvigorimento (tuttavia di immaginato di breve periodo) della domanda internazionale di aussie wine (e quindi crescita dell’export), un probabilecalo dell’inflazione a livello globale ed una conseguente ripresa delle economie; i prezzi dell’uva rimarranno tuttavia ancora bassi anche nell’annata 2022-23.

Ben diversa e più tetra è invece la previsione di medio periodo.

Gli analisti di Abares suggeriscono, infatti, che entro il 2027-28, la produzione di uva da vino potrebbe crollare in Australia del 20%, fino a 1,2 milioni di tonnellate (nello scenario peggiore addirittura del -36% fino al 974.000 tonnellate!) e il valore di questa scendere a 647 milioni di dollari australiani e nello scenario peggiore crollare fino a 478 milioni di AUD.

Produzione di uva da vino Australia 2010/11 – 2021-22, previsioni fino al 2027/8. Fonte ABARES-DAFF

Per i prossimi cinque anni sono dunque previsti prezzi delle uve rosse costantemente bassi e un mercato globale del rosso in persistente crisi (questione per cui rimandiamo i nostri lettori anche all’inchiesta esclusiva pubblicata su Il Corriere Vinicolo n. 12/2023). Questi fattori potrebbero indurre i viticoltori australiani ad una notevole riduzione della superficie impiantata con uve rosse (destinando i vigneti a vitigni a bacca bianca o addirittura ad altre culture), cosa che – insieme ad un’altrettanto prevista diminuzione delle rese per questioni climatiche (in particolare è citata la diminuzione delle precipitazioni) – porterebbe alla già suggerita minor produzione totale di uva da vino e di conseguenza ad un minor valore lordo di tale produzione.

Valore export vino Australia 2010/11 – 2021-22, previsioni fino al 2027/8. Fonte ABARES-DAFF

In merito all’evoluzione dell’export, Abares indica che il valore delle esportazioni di vino dovrebbe diminuire del 20% a 1,8 miliardi di dollari nel 2022-23, poi crescere per un breve periodo prima di scendere ancora a circa 1,7 miliardi di dollari in termini reali entro il 2027-28.

Previsioni sicuramente non felici per il comparto vitivinicolo dell’Australia.

FEB

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