In seguito all’approvazione, nel 2012 dell’Alcohol Minimum Pricing Bill, il 1 maggio 2018, dopo anni di battaglie legali, il Minimum Unit Pricing (MUP), 50 pence per unità alcolica, è entrato in vigore in Scozia per tutte le bevande alcoliche vendute al dettaglio. Passati dunque alcuni anni dall’introduzione di questa misura, Frontier Economics ha realizzato un’analisi per Public Health Scotland sull’impatto del MUP sul settore delle bevande alcoliche in Scozia.
Il rapporto è stato rilasciato lo scorso 31 gennaio (qui il comunicato dell’istituto di salute pubblica scozzese, qui il report) e segue ad uno studio preliminare sullo stesso tema pubblicato nel 2019 (ne avevamo parlato qui) che già aveva suggerito modesti effetti del MUP sul mercato.
Secondo gli analisti di Frontier, che hanno misurato le prestazioni del settore delle bevande alcoliche in Scozia secondo cinque metriche chiave (numero di imprese, occupazione, fatturato, valore della produzione e valore aggiunto lordo), le performance economiche del settore non sono state significativamente influenzate dal MUP. La ricerca suggerisce in particolare tra i trend post MUP che le prestazioni del settore sono state caratterizzate da volumi di vendita minori ma da prezzi più elevati. Una lettura tra l’altro coerente con quella di altre analisi di mercato che hanno evidenziato che negli ultimi anni, proprio in Scozia, il valore della spesa delle vendite al dettaglio delle bevande alcoliche è aumentato più rapidamente che in Inghilterra e Galles. Opinione emersa dalle interviste condotte da Frontier nel settore è stata inoltre che gli effetti del MUP sul mercato si sarebbero presto esauriti.
Sebbene quindi il MUP abbia avuto effetti sul settore questi sembrano essere stati minimi.
FEB
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