L’importanza della SOM per i suoli vitati in uno studio di F.A.Re.Su.BIO

In viticoltura viene oggi sempre più rivolta attenzione alla conservazione della sostanza organica del suolo (SOM, Soil Organic Matter) e alle pratiche che consentono di migliorarne qualità funzionali e specificità territoriali. La sostanza organica è associata a diverse proprietà fisiche, chimiche e biologiche del suolo; svolge un ruolo fondamentale sia nei processi e nel funzionamento del terreno che nella conservazione della sua fertilità, incidendo positivamente anche sulla struttura del suolo stesso.

Sulle pagine (18-20) de Il Corriere Vinicolo n. 4/2023, parte della rubrica Gestione del suolo, riportati alcuni risultati di una ricerca, condotta nel contesto del progetto F.A.Re.Su.BIO (Fertilità, Ambiente, Reddito attraverso Suolo e Biodiversità) da Isabella Ghiglieno, Anna Simonetto, Luca Facciano, Marta Donna, Pierluigi Donna, Marco Tonni, Gianni Gilioli e Leonardo Valenti. Il focus pubblicato (a cura degli stessi autori della ricerca) presenta un esempio di applicazione di analisi multidimensionale dei dati, utile per valutare l’influenza delle tecniche di gestione del terreno e delle variabili pedoclimatiche sulle variazioni della sostanza organica in vigneto .

Lo studio presentato conferma alcune relazioni con la variazione di sostanza organica, già osservate da altri autori: in particolare l’incidenza negativa di eccessive lavorazioni meccaniche e del compattamento. L’analisi integrata dei dati ha permesso di evidenziare alcune risposte della SOM, contribuendo alla comprensione della sua presenza come elemento di coesione tra la biodiversità edafica e la fertilità chimico-fisica del suolo.

Corriere, CV 4/2023, F.A.Re.Su.BIO, Soil Organic Matter, SOM, sostanza organica, suolo

WORLD WIDE WINE NEWS