Argentina: l’export in bulk è sempre più (mono)varietale

Secondo la Cámara Argentina de Vinos a Granel (CAVG), tra gennaio e novembre 2022, le esportazioni dall’Argentina di vino sfuso hanno totalizzato un volume di 647.000 hl (-39,8%) ed un fatturato di 55 milioni di dollari. Una diminuzione che però porta (anche) buone notizie, secondo gli analisti del citata Cámera che riunisce i principali esportatori argentini di vino sfuso. L’export di vini varietali ha infatti registrato una diminuzione contenuta del solo 19,2% in volume, diminuzione che è stata invece del 74,3% per i vini generici. Inoltre la quota dei vini varietali sul totale dello sfuso esportato è in continua crescita ed è giunta nel periodo analizzato all’84% (ben 21 punti percentuali in più rispetto al periodo precedente) ed è in linea con il periodo che va dal 2018 al 2021, durante il quale la quota dei vini varietali nell’esportazioni in bulk è cresciuta dal 32,5 al 62,7%.

Ciò suggerisce una continua e crescente premiumizzazione dell’export argentino di vino sfuso, che vede – come già detto, una sempre maggior quota di vini varietali. Le varietà oggi più spedite oltreconfine in cisterna sono il Malbec (74% del totale dei monovarietali) tra gennaio e novembre 2022, Chardonnay (10,7%) e Torrontés Riojano (3,3%). Per quel che concerne i prezzi medi di vendita, i vini mono-varietali che hanno fato registrare i maggiori aumenti su base annua sono stat Syrah (+66% fino a 0,82 USD/l) e Chardonnay (+29% fino a 0,93 USD/l), mentre il prezzo del Malbec è cresciuto fino ad un prezzo medio di $0,97 USD/l (+2,6% su base annua).

Secondo quanto dichiarato da José Bartolucci, presidente di CAVG, l’Argentina chiude il 2022 con un export di vino sfuso di circa 70-71.000 ettolitri, per un valore stimato di circa 60 milioni di dollari.

FEB

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