
Il Foreing Agricultural Service (FAS), ufficio dello United States Department of Agriculture (USDA), ha pubblicato lo scorso 8 dicembre un Wine Market Brief sul mercato del vino nelle Filippine, destinazione di primaria importanza per l’industria del vino statunitense.
Si tratta di un mercato in crescita, che parte da una base di consumo ancora molto bassa (il vino vale meno del 1% dei 2,7 miliardi di litri di bevande alcoliche consumate ogni anno) ma che trova spiragli evolutivi interessanti nel fatto che nel Paese vi sono almeno 20 milioni di persone con un tenore di vita sufficiente all’acquisto (almeno occasionale) di vino.
Le spedizioni globali di vino verso le Filippine hanno raggiunto nel 2021 il valore di 57 milioni di dollari e le previsioni sono di arrivare a 70 milioni entro il 2025.
fonte FAS-USDA
Primo fornitore dal 2002, quando superarono perfino la Francia, gli Usa hanno spedito nel 2021 nel Paese vino per un valore record di circa 20 milioni di dollari (corrispondenti a 38.000 ettolitri venduti ad un prezzo medio di $ 5.20 per litro), grazie ad una propensione dei consumatori locali all’acquisto di vino più costoso durante i lockdown del Coronavirus; per il 2022 infatti l’ufficio di Manila del FAS prevede che le spedizioni arriveranno a soli 17 milioni di dollari (comunque il +2% vs 2019) per un volume di 48.000 hl, venduti ad un prezzo medio più basso di quello 2021, cioèdi soli $ 3,5/litro. Per il vino made in Usa, le Filippine sono oggi il più importante mercato per l’area del sud est asiatico,destinazione quindi di maggior peso anche di Singapore e Vietnam. La quota del vino statunitense in questo mercato è del 36%, il resto è appannaggio di Francia (quota del 20%), Australia (17%), Spagna (7%), Italia (6%), Cile (5%).
FEB
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