L’Asia sarà il mercato del futuro? Prospettive e ostacoli

Grande e diversa al proprio interno, l’area dell’Estremo Oriente è composta da Paesi enormi e disomogenei, come la Cina, e da mercati più piccoli ma più maturi per il vino come Giappone o la Corea del Sud. Su questo vasto territorio vi sono centri strategici di distribuzione, come quello di Singapore, ed ancora una vasta platea di economie in crescita che, complice il turismo, stanno diventando sempre più appetibili per i produttori di vino di tutto il mondo.

Su Il Corriere Vinicolo n. 36/2022 del 7 novembre, Giulio Somma e Fabio Ciarla propongo una lunga inchiesta sulle prospettive del commercio e del consumo di vino nella lontana Asia, dove tensioni geopolitiche e, in parte, il Covid sono elementi contingenti che stanno condizionando (ma probabilmente solo in parte) i mercati spesso difficili da capire ed interpretare dall’Occidente.

Un servizio che – fatto il punto generale sulle caratteristiche dei mercati di Cina, Giappone, Corea del Sud e Singapore – apre poi a quattro approfondimenti sui mercati di destinazione. Carlo Flamini (Osservatorio del Vino UIV) presenta i dati recenti di importazioni volume e valore per i principali paesi del Far East. Alla Cina sono invece dedicate le pagine portate questa settimana a Il Corriere Vinicolo da Ian d’Agata: più che parlare di un mercato unico bisogna cominciare a dividere i gusti e gli usi che portano a consumi differenti nelle diverse aree e nelle diverse città cinesi. Solo interpretando correttamente la cultura locale si potrà, infatti, intercettare una crescita che può essere esponenziale ed è già passata dai soli fine wines a vini di più facile reperimento e disponibilità. Mary Yasuada fa il punto sul Giappone, un mercato piccolo ma da tempo già solido e che si sta aprendo alle novità. I giovani si avvicinano più facilmente ai vini “naturali”, termine che sta soppiantando “bio”, e a quelli a ridotto contenuto alcolico. Mi Yeun Hong ci parla della Corea del Sud, dove la scintilla del lockdown ha acceso un cambiamento di mentalità dei consumatori che già si stava scaldando. Protagonisti dei consumi di vino sono qui i consumatori adulti che conoscono bene l’Occidente ed il vino è diventato una scelta capace di fare status e di liberare il consumo di alcol da alcuni pregiudizi. Anche grazie ai social media e a nuovi sistemi di vendita ibridi online-offline.

L’inchiesta sposta poi il suo punto di vista ai Paesi fornitori, con ancora Somma e Ciarla per l’Italia, Christophe Andrieu per la Francia, CM per la Spagna, Jeremy Parzen per la California e Tom Bruce-Gardyne per il Regno Unito.

Corriere, asia, CV 36/2022, estremo oriente, inchiesta

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