Vino forza trainante delle economie rurali degli Stati Uniti

L’apporto generato dall’industria del vino statunitense all’economia USA nel 2022 è stato stimato in 276 miliardi di dollari in un recente studio condotto dalla società di ricerca di mercato John Dunham & Associates e promosso e sponsorizzato dall’associazione di categoria Wine America.

Per la stima dell’impatto economico totale, gli analisti di John Dunham & Associates hanno preso in considerazione anche i salari diretti ed indiretti degli 1,84 milioni di lavoratori coinvolti (1.007.459 persone sono impiegate direttamente nel comparto vitivinicolo), quanto generato dalle visite enoturistihe (49,19 milioni di dollari), dalle spese degli enoturisti (16,69 milioni di dollari) e dalle entrate fiscali (22,83 milioni si dollari di cui 14,67 milioni di dollari in tasse federali e 8,15 milioni di dollari i tasse statali e locali).

Oggi negli Stati Uniti il vino è prodotto in ben 50 stati, vi sono 10.637 produttori e la superficie vitata totale si estende su oltre 119.520 acri (pari a 48368 ettari).

L’impatto generato suggerisce, secondo il report, che il vino è anche negli Stati Uniti la bevanda alcolica a valore aggiunto per eccellenza. Quanto generato dall’industria vitivinicola infatti scorre attraverso la federazione, creando affari anche per aziende apparentemente estranee alla filiera del vino. “L’industria del vino – così ha dichiarato in proposito Dan Newhouse, membro del Congresso alla Camera dei Rappresentanti dello stato di Washington – è forza trainante essenziale per molte economie rurali ma, cosa forse ancora più importante, unisce veramente le nostre comunità“

FEB

Mercato, Dan Newhouse, John Dunham & Associates, Wine America

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