La spettroscopia Nir per un’analisi “green” dei vini di pregio

Le analisi spettroscopiche NIR sono tecniche che consentono di ottenere informazioni sulla struttura della materia attraverso la sua interazione con la luce, che crea variazioni di energia nelle molecole che colpisce. Ad oggi la spettrometria vis/NIR è già affermata come valida alternativa alle metodiche analitiche classiche e viene utilizzata in ambito agroalimentare per molteplici controlli quali umidità, contenuto in zuccheri e contenuto in grassi.

Su Il Corriere Vinicolo n. 30/2022, in un articolo di Alessia Pampuri, Alessio Tugnolo, Roberto Beghi, Andrea Casson, Alessandro Magno, Valentina Giovenzana e Riccardo Guidetti, sono pubblicati i principali risultati di una ricerca sperimentale condotta presso Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano (DiSAA), in collaborazione con la start-up Vinevo.com (marchio di Vinitalia Srl Società Benefit). La spettroscopia vis/NIR è stata utilizzata per l’analisi di 28 bottiglie di vino, così da mettere a punto un modello in grado di classificare i vini in funzione di differenti classi qualitative e sia di supporto alla tracciabilità e all’autenticazione del vino.

I risultati dei questa ricerca sperimentale evidenziano che il ricorso a tecnologie ottiche non distruttive, come appunto la spettroscopia nella regione del visibile e vicino infrarosso, è efficace per discriminare diverse tipologie di vino in funzione di specifiche caratteristiche qualitative del prodotto.

La spettroscopia vis/NIR è anche una tecnologia rispettosa dell’ambiente, che non prevede costi di smaltimento del materiale (riduce quindi sia gli impatti ambientali sia quelli economici delle analisi) e che in futuro potrebbe quindipermettere ai produttori di sviluppare un progetto di tranciabilità green dei propri vini.

FEB

Corriere, CV 30/2022, DiSAA, Vinevo

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