In quello che è stato indicato lo scorso anno da Wine Intelligence come il secondo mercato del vino più attraente del mondo, la Corea del Sud, i single e i giovani sembrano avere una ruolo di primo piano nelle vendite di bevande alcoliche. Lo suggerisce una recente analisi effettuata dal Korea Rural Economic Institute sui dati dell’ufficio nazionale di statistica del paese asiatico, Statistics Korea (ne parla Natalie Wang sulle pagine di Vino Joy, da cui leggiamo alcuni de i dati che seguono).
La spesa mensile media per l’acquisto di bevande alcoliche è in crescita, nel contesto di un mercato degli alcolici fortemente cresciuto durante la pandemia del Covid-19. In particolare poi, se la quota della spesa media alimentare destinata dalle famiglie all’acquisto di bevande alcoliche è stimata nel 7,3%, lo share del budget alimentare dei single per l’acquisto di birra, vino e superalcolici è stato lo scorso anno del 10,6%, quello dei single di età compresa tra i 20 e 30 anni addirittura del 15,6%.
Queste quote percentuali risultano ancora più significative per il fatto che in Corea vi è oggi un tasso di natalità in calo, sta diminuendo il numero dei matrimoni e cresce invece quello delle persone che scelgono di vivere sole: le famiglie unipersonali (si tratta per lo più proprio di giovani tra i 20 e i 30 anni) rappresentano inoltre oggi un terzo di tutte le famiglie del paese.
La birra è ancora la bevanda alcolica più popolare nel paese (e la preferita dalla famiglie) ma occorre notare anche che recentemente sono cresciute in modo significativo le importazioni di vino: nel 2021 il valore del vino estero in ingresso ha raggiunto la cifra record di 506,2 milioni di dollari (+76% vs 2020). Una crescita valore dell’import di vino cui corrisponde una seppur lieve diminuzione delle importazioni di birra (-1,7% vs 2020), dinamica orami in corso da almeno 3 anni.
FEB
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