Anche il comparto enologico è oggetto del processo di transizione al digitale delle imprese da molti definito Industria 4.0.Il processo produttivo, dalla gestione del ricevimento delle uve fino al fine linea possono oggi essere controllate con tecnologie “smart” quali Internet of Things (insieme di oggetti fisici quali sensori, software e altre tecnologie in grado scambiare dati con altri dispositivi e sistemi in rete), intelligenza artificiale (sistemi informatici che “imparano” dall’esperienza, come il cervello umano), robotica, big data (archiviazione ed elaborazione di tutti i dati rilevati) e cloud (condivisione di risorse).
Si tratta di strumenti – oggi sempre più accessibili per costo, facili da installare gestire e mantenere – che offrono notevoli vantaggi in termini di efficienza produttiva, semplificazione del lavoro, qualità e sicurezza dei prodotti e che, oltretutto, sono capaci di portare le cantine sulla via della sostenibilità.
Su Il Corriere Vinicolo n. 27/2022, Rossella Contato ha intervistato a questo proposito Maurizio Ugliano, docente di Tecnologie dei processi enologici all’Università degli studi di Verona. Il professore spiega che esistono diversi livelli di digitalizzazione nella filiera enologica. Il primo è quello della raccolta dei dati attraverso sensori (già largamente diffuso nelle cantine), segue quello dell’archiviazione dei dati raccolti su apposite piattaforme (meno diffuso). Questo secondo livello apre a scenari di notevole interesse. L’archiviazione dei dati, e la loro accessibilità e consultabilità su banche dati, permette infatti di comprendere quanto avviene durante il processo produttivo ed inoltre, ecco il terzo livello, può servire alla modellizzazione e cioè all’elaborazione di modelli matematici che consentono di fare previsioni sulle caratteristiche del vino in funzione di parametri strettamente collegati alla qualità del vino.
Dalla teoria si passa poi alla pratica. Ai lettori del CV è infatti offerta sulle pagine successive del settimanale di Unione Italiana Vini, una carrellata delle soluzioni di “digitalizzazione” in cantina oggi disponibili sul mercato. Seguendo lo stesso ordine di progressione delle varie fasi di processo in cantina, dalla gestione del ricevimento delle uve al fine linea, proposte le testimonianze di Giorgio Soldato (azienda Sordato), Gionatan Gualazzini (Antares Vision Group), Luigi Scavone (HTS Enologia) e Luciano Circati (Heuft Italia).
Corriere, CV 27/2022, digitalizzazione, industria 4.0, Maurizio Ugliano, Rossella Contato
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