
L’Organización Interprofesional del Vino de España (OIVE) ha presentato a luglio presso il Ministerio de Agricultura, Pesca y Alimentación (MAPA) il suo piano strategico per il periodo 2022-2027. La roadmap, che mira in particolare ad accrescere valore e redditività del settore vinicolo spagnolo e a ottenere una equa distribuzione di questi in tutta la filiera, è stata preparata in collaborazione con KPMG (che l’ha schematizzata in un abstract esecutivo).
Obiettivo principale per il prossimo quinquennio è di aumentare il fatturato dell’industria del vino di Spagna del 47%. Il piano d’azione si concentra sia sui mercati esteri, e dunque sulle esportazioni, che sul mercato interno, quindi sui consumi.
Oggi la Spagna è il primo esportatore mondiale di vino in termini di volume (come suggeriscono anche i dati di OIV) ma la forza del suo export vinicolo si fonda prima di tutto sullo sfuso e sui prodotti di prezzo più basso: i prezzi medi del vino spagnolo sono tra i più bassi in tutte le categorie tra quelli dei principali paesi esportatori. La strategia 2022-2027 si pone dunque l’obiettivo di aumentare la quota valore del vino spagnolo nel mercato internazionale dall’odierno 8,3% fino al 10,2%, accrescendo le esportazioni di 1,2 miliardi di euro (+40%).
Circa i consumi interni, l’obiettivo è quello di accrescere le vendite interne valore del 3% ogni anno; uno dei principali problemi del mercato nazionale del vino è quello di registrare un consumo procapite annuo (27,5 litri) più basso di quello di mercati vicini e di riferimento: Portogallo (procapite 51,6 litri/anno), Italia (47,6 l/anno), Francia (44,7 l/anno). La promozione dei consumi si fonderà su principi chiave quali il legittimare il vino quale alimento e parte insostituibile della cultura mediterranea, la moderazione e sul consumo responsabile.
Per quanto concerne invece l’evoluzione del vigneto spagnolo, obiettivo messo sul piatto da OIVE e KPMG è quello di stabilizzare la superficie vitata per la produzione di vino intorno a 950.000 ha, incrementando però il vigneto biologico fino ad una quota del 26% sul totale entro il 2027, e raggiugnendo impatto zero entro il 2035.
Di particolare interesse nel report di KPMG una infografica riassuntiva del settore vino spagnolo che riportiamo di seguito.
FEB
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