Col climate change presto rossi fermi anche dai vigneti del Regno Unito

Sulla rivista scientifica open access Oeno One è stato publicato a luglio l’articolo Climate change projections for UK viticulture to 2040: a focus on improving suitability for Pinot noir che suggerisce (tra i diversi risultati della ricerca documentata) che il cambiamento climatico potrebbe presto permettere ai viticoltori del sud del Regno Unito di produrre anche vini rossi fermi.

Se infatti tra il 1981 e il 2000 e tra il 1999 e il 2018 le temperature medie della stagione di crescita e maturazione dell’uvasono aumentate di circa un grado centigrado, stabilendosi in media in modo affidabile al di sopra dei 14° C hanno permesso l’espansione del settore vitivinicolo del Regno Unito in particolare per la produzione di vini spumanti, gli attesi cambiamenti climatici di breve termine (2021-2040) potrebbero portare nuove opportunità sia in merito a varietà coltivabili con successo sia in merito a tipologie di vino producibili.

Secondo il modello climatico costruito e studiato dai ricercatori della University of East Anglia che firmano l’articolo (Alistair Nesbitt, Stephen Dorling, Richard Jones, Dan KE Smith, Marcus Krumins, Kate E. Gannon, Lewis Dorling, Zoë Johnson, Declan Conway) nei prossimi venti anni le temperature medie della stagione di crescita nell’Inghilterra meridionale potrebbero incrementarsi addirittura del’1,4%, così da portarsi in regioni quali Kent, Sussex, Cambridgeshire, Hampshire, Severn Valley, Greater London ed Essex fino ad una temperatura media compresa tra i 15° e i 16° C. Ciò potrebbe consentire nelle regioni più calde anche la produzione di vini rossi fermi, in particolare a partire dal vitigno Pinot nero, oggi già ampiamente utilizzato per la produzione di vini spumanti.

FEB

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