
La raccolta 2022 ha portato nelle cantine australiane 1,73 milioni di tonnellate di uva da vino, quantità inferiore del 13,5% sull’eccezionale vendemmia 2021 (erano stati superati i 2 milioni di tonnellate), ed inferiore anche del 2% inferiore sulla media degli ultimi 10 anni. Questi dati (si tratta di stime vendemmiali aggiornate a inizio luglio) e i seguenti sono stati pubblicati da Wine Australia nel National Vintage Report 2022.
Con un prezzo medio dell’uva a tonnellata di 630 AUD (425 €/t), il valore del raccolto è stimato in 1,21 miliardi di AUD (circa € 816 milioni di euro).
La resa per ettaro è stata di circa 12 tonnellate per ettaro, leggermente inferiore alla media decennale, attestata in 12,55 t/ha. La riduzione della raccolta 2022 costa all’industria vinicola australiana una perdita in vino di 1,9 milioni di ettolitri vs 2021 (ovvero 21 milioni di casse da 9 litri). Secondo Wine Australia la riduzione è effetto di una combinazione tra l’andamento climatico della stagione (abbondanti piogge primaverili ed estive e forti grandinate) e gli adeguamenti apportati dai produttori alle condizioni di mercato e di magazzino: la stagione 2021-22 infatti è stata condizionata anche dalle ridotte capacità di stoccaggio disponibili dopo l’abbondante vendemmia della precedente annata; a ciò vanno aggiunti naturalmente i disagi e le difficoltà causate dalla pandemia del covid-19 e la riduzione della domanda globale.
Guardando alla raccolta per colore, sono state pigiate nelle cantine australiane 953.131 tonnellate di uva a bacca rossa (-17% vs 2021), cioè il 55% del totale e 775.129 tonnellate di uve a bacca bianca (quota del 45%). La varietà più raccolta è stata lo Shiraz (-19% vs 2021), seguita da Chardonnay (-6%), Cabernet Sauvignon (-19%), Merlot (-19%) e Sauvignon Blanc (-10%).
FEB
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