A partire dal 2023 tutti gli imballaggi immessi al consumo in Italia, sia quelli made in Italy, sia quelli d’importazione, dovranno essere etichettati secondo le disposizioni del decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116, con cui l’Italia ha recepito la direttiva Ue 2018/851 sui rifiuti e la direttiva (UE) 2018/852 sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio.
Sul numero 23/2022 de Il Corriere Vinicolo – all’interno del più ampio inserto a cura dell’Unione Italiana Giuristi del Vino (UGIVI) – in un articolo dell’’ avv. Chiara Menchini (responsabile del Servizio giuridico di UIV), una sintesi delle nuove prescrizioni e linee guida previste per adempire ai nuovi obblighi di legge sugli imballaggi . Dopo una serie di rinvii nazionali infatti, dal primo gennaio 2023, tutti gli imballaggi “dovranno essere opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori…”. Ai fini dell’identificazione e della classificazione degli imballaggi, ai produttori è fatto così altresì obbligo di indicare la nauta dei materiali utilizzati.
Nell’inserto UGIVI anche un approfondimento sulle sanzioni europee applicate alle esportazioni di vino e prodotti affini (a cura dell’avv. Paolo Sacchetti), un servizio sull’adattamento del comparto vitivinicolo e della sua normativa al cambiamento climatico (a cura dell’avv. Diego Saluzzo), un contributo dell’avv. Stefano Dindo sulla disciplina delle concorrenza e interventi sul mercato ad iniziativi dei Consorzi di tutela dei vini di qualità, ed ancora un’analisi dell’avv. Walter De Agostino circa l’attuale normativa e sulle prospettive di riforma in materia penale della legge di tutela delle denominazioni di origine.
FEB
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