Anche Diageo fermerà le sue attività in Russia

Come riportato la scorsa settimana dalle più importanti agenzie (si veda qui Reuters), il colosso delle bevande alcoliche Diageo fermerà entro sei mesi le sue attività commerciali in Russia a causa del conflitto con l’Ucraina.

Il gruppo proprietario di marchi quali Guinness, Smirnoff e J&B aveva già smesso a marzo di inviare prodotti in Russia, a pochi giorni dallo scoppio del conflitto, mentre altri gruppi delle bevande, quali Carlsberg, Anheuser-Busch InBev, Heineken, Brown-Forman (solo per citarne alcuni) avevano già allora sospeso le vendite nel Paese.

La ora più decisa mossa di Diageo – che segue a quelle di altre multinazionali quali Nike e Cisco – arriva anche per la possibile approvazione nelle prossime settimane di una legge che consentirebbe a Mosca di sequestrare beni ed imporre sanzioni penali. Similmente, infatti, anche Michelin, sempre la scorsa settimana (il 28 giugno), ha annunciato che cederà entro la fine dell’anno tutte le sue attività in Russia a aziende locali, diventando il primo produttore multinazionale di pneumatici a ritirassi dall’ex paese sovietico, vista anche l’impossibilità di riprendere là la produzione, a causa di problemi di filiera derivanti alle sanzioni economiche contro Mosca.

Nei piani di Diageo vi è comunque quello di supportare i suoi dipendenti nella regione, anche in termini di trattamento di fine rapporto per quelli che perderanno in lavoro, mantenendo in loco una licenza commerciale che richiede la permanenza sul territorio di un certo numero di dipendenti; una volta completato il processo di liquidazione dunque, come ha suggerito a Reuters una fonte anonima interna, Diageo avrà in Russia meno di dieci dipendenti.

FEB

Dai Mercati, Diageo, Reuters, russia, ucraina

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