Degustazioni virtuali: fuoco di paglia già spento?

Complice, anzi sarebbe meglio forse dire “responsabile” primo, il Covid e le sue misure di contenimento, il fenomeno delle degustazioni virtuali ha avuto una fortissima accelerata nel 2020, ma oggi le occasioni di virtual tasting sembrano essere sempre meno proposte dai produttori e meno appetibili da parte degli appassionati, almeno per quanto riguarda il mercato statunitense, secondo quanto suggerisce il 2021 Direct-to-Consumer Wine Survey Report di Silicon Valley Bank (SVB).

Se infatti nel 2020 l’industria vinicola statunitense aveva puntato molto su questa modalità di promozione e marketing del vino, con il 44% delle cantine che ha promosso degustazione virtuali una volta alla settimana o oltre, e solo con il 22% tra quelle sentite da SVB che non aveva percorso questa strada, nel 2021 le cose sono andate diversamente. L’anno passato, anche a causa del burnout della piattaforma Zoom, il 67% delle cantine ha diminuito o reso discontinue le occasioni di virtual tasting; solo il 5% ha invece dichiarato di aver aumentato nel 2021 il numero delle degustazioni a distanza rispetto al 2020 e il solo 9% ha perseverato con lo stesso ritmo di quello stesso anno.

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