La biodiversità è la risorsa più importante dei sistemi naturali del nostro pianeta e dunque anche degli agrosistememi. Mantenere alto il suo livello è dunque oggi un imperativo irrinunciabile, come sancito anche da una recente modifica alla Costituzione italiana (sono stati infatti recentemente modificati gli articoli 9 e 41 della Carta costituzionale, introducendo tra i principi fondamentali i concetti di “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi”), e come altresì ammonito dal Pontefice e da diversi enti e istituzioni internazionali.
La perdita della biodiversità è però ancora un problema non trascurabile, che porta all’estinzione ogni anno di 30-40 mila specie animali. La questione, insieme a quelle conseguenti della necessità e del vantaggio di armonizzare produzione agricola e conservazione dell’ambiente, rendendo il minimo in vigna l’impatto di interventi che compromettano la natura e la sua biodiversità, è tema di copertina de Il Corriere Vinicolo n. 20/2022: con un editoriale di Giulio Somma, un’intervista di Maurizio Taglioni a Gianfranco Caduro, presidente onorario di World Biodiversity Association Onlus (WBA), un reportage sul World Living Soils Forum, recentemente organizzato da Moët Hennessy ed infine con la proposta di alcune case history di aziende che hanno già intrapreso la non trascurabile strada della salvaguardia e promozione della biodiversità in vigneto: un asset oggi davvero irrinunciabile per le imprese viticole.
FEB
Corriere, biodiversità, Gianfranco Caduro, Giulio Somma, Maurizio Taglioni, WBA
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