Argentina: prezzo del vino cresciuto del 70%

Secondo quanto attestato dall’ente governativo Instituto Nacional de Vitivinicultura (INV), in Argentina, nel primo trimestre 2022 le spedizioni dalle cantine ai rivenditori al dettaglio sono crescite del 3,7% sull’anno precedente, ma questo incremento non si è riflesso sulle vendite effettive nei supermercati. Il consumo di vino, o meglio le vendite nei grandi e piccoli supermercati e nei negozi di vicinato di vino e spumanti sono infatti diminuite nello stesso periodo del 6%, pari ad una perdita di 28.000 ettolitri sull’anno precedente, secondo quanto rivelano i dati rivelati dalla società di analisi Scentia che ha tracciato le vendite in circa 18.000 rivenditori (il 40% del totale nazionale).

È pur vero che questi dati di consumo non includono il settore della ristorazione ma è allo stesso tempo significativo il contrasto tra le uscite dalle cantine e quelle “dai negozi”: il vino argentino ha dunque raggiunto i centri di distribuzione ma è stato acquistato solo in parte. Tra le ragioni di questa discrasia potrebbe esserci il fatto che nello stesso primo trimestre di quest’anno il prezzo medio di vendita al dettaglio è stato di 400 peso al litro (circa 3 euro/l), ben il 70% in più a partire dal prezzo medio del primo trimestre 2021, 235 pesos/litro (1,8 €/l).

Il 70% delle vendite afferisce alla categoria dei vini pregiati, per un volume di circa 110.000 hl; le vendite di vino comune prendono una quota del 27,44% (per circa 50.000 hl), quelle di vino spumante la restante quota del 3,54% (per circa 10.000 hl). Il 75 dei consumi del primo trimestre 2022 è concentrato nella fascia di prezzo tra 100 e i 600 peso, fascia nella quelle la sottofascia più venduta (il 27,3%) afferisce ai vini venduti tra i 200 e i 300 peso per litro.

FEB

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