Lo scorso anno le importazioni brasiliane di vini e spumanti hanno raggiunto il volume di 1,593 milioni di ettolitri, il più alto registrato negli ultimi vent’anni e addirittura di cinque volte superiore a quello registrato all’inizio di questo secolo. L’evoluzione delle importazioni non è stata tuttavia lineare negli ultimi due decenni, con qualche picco negativo (ad esempio tra il 2001 e il 2003, tra 2012 e 2014, e ancora tra 2015 e 2016 e infine tra il 2018 e 2020) poi compensato ogni volta da crescite notevoli.
Nel focus mercati a cura di ICE, pubblicato sul numero 14/2022 de Il Corriere Vinicolo, è suggerito che i consumatori brasiliani si stanno gradualmente abituando a queste bevande, mettendosi alla ricerca di nuove etichette provenienti dai principali produttori mondiali, sebbene la produzione nazionale rimanga ancora quella di maggior peso nei consumi. Oggi, infatti, le importazioni rappresentano circa il 31% del mercato brasiliano di vini e spumanti (fonte di questo dato lo studio elaborato dall’e-commerce Coupon Válido) che secondo Euromonitor International dovrebbe vedere una crescita dei consumi di vini e spumanti ( oggi stimati in 4,23 milioni di ettolitri) del 6,9% nell’anno in corso e del 9,8% nel 2023, così che le importazioni potrebbero ragionevolmente assestarsi nel 2022 in un volume tra i 150 e i 170 milioni di litri.
Nel focus sono presentati dati e tabelle circa: variazione annua del PIL brasiliano (evoluzione 2000-2021), tasso di sviluppo delle importazioni (volume e valore, 2000-2021) sia per vini fermi che per gli spumanti, quote di mercato per i principali fornitori (anno 2021), preferenze di consumo per tipologia e colore. Dettagli e numeri anche sui principali vini italiani importati ed un’analisi dei canali distributivi più importanti.
FEB
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