I contenitori alternativi, tra istanze di sostenibilità, preferenze dei consumatori e mode del momento, sono certamente oggi tra le opportunità e le sfide del mercato internazionale del vino. Da diversi anni si parla, chi con entusiasmo e chi (ancora oggi) con malcelato disprezzo, di vino in lattina. In alcuni mercati l’opportunità del ricorso alle lattine per il confezionamento del vino sembra essere una strada percorribile e di successo, come ad esempio negli Stati Uniti dove i grandi gruppi cominciano a ragionare in questo senso (si veda ad esempio il progetto pilota di E&J Gallo) ed anche dal punto di vista normativo si fanno passi importanti. In altri, quelli più tradizionalisti, come l’Italia e la Francia, invece, la questione dev’essere trattata ancora con cautela, sebbene alcune analisi di mercato cominciano a tracciare un certo interesse da parte dei consumatori anche per questa soluzione (si vedano ad esempio i risultati di un sondaggio condotto proprio in Francia da Ball Corporatino lo scorso autunno).
In questo contesto si colloca l’idea di un imprenditore francese, tal Colin Dalasqua, fondatore della start-up I Heard it through the Looking-Glass, il quale (lo leggiamo su Vitisphere) starebbe per brevettare una lattina in vetro, che quindi di “lattina” (non essendo realizzata in latta) avrebbe solo la forma, il volume ridotto e la facilità di trasporto. La solidità del contenitore sarebbe garantita da un particolare rivestimento di cui (essendo il brevetto in via di deposito) non sono ancora state diffuse le specifiche tecniche.
FEB
Dai Mercati, contenitori alternativi, lattine
WORLD WIDE WINE NEWS