
Il Disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola, siglato lo scorso 15 marzo dal capo dipartimento del Ministero delle politiche agricole, Giuseppe Biasi, pone l’Italia al primo posto in Europa nella disciplina del vino sostenibile. Il nostro paese è quindi, tra quelli del “vecchio continente” a dotarsi di una norma pubblica sulla sostenibilità del vino.
Il decreto era atteso da tempo da tutti gli operatori del settore che ora vedono messe a sistema la buone e le esperienze condotte in materia di sostenibilità nel settore vitivinicolo, attraverso i vari schemi di certificazione della qualità sostenibile operanti a livello nazionale.
I dettagli, i tempi, modi contenuti del nuovo disciplinare sono oggetto di un servizio di Maurizio Taglioni, pubblicato su Il Corriere Vinicolo 12/2022.Ricordiamo che l’approvazione di questo decreto arriva a distanza di poco più di un mese da una riforma di più ampio respiro che ha modificato gli articoli 9 e 41 della Carta costituzionale, introducendo tra i principi fondamentali i concetti di “tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi”. Coincidenza questa che, sottolinea Taglioni nel suo articolo, fa del vino italiano il primo comparto economico a interpretare questo nuovo indirizzo costituzionale.
FEB
Corriere, costituzione, CV 12/2022, Giuseppe Biasi, Maurizio Taglioni, sostenibilità
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