La quarta ondata compromette i consumi in Cina e Hong Kong

Le nuove ondate della pandemia di Covid-19 che negli ultimi mesi stanno interessando la Cina e Hong Kong stanno portando non pochi e rinnovati problemi al mercato e ai consumi di vino.

Come riportato da Natalie Wang, direttrice della rivista Vino Joy, ad Hong Kong con l’inizio di una nuova e grave fase pandemica dallo scorso gennaio commercianti e operatori del mercato devono fronteggiare nuovi intoppi alla catena di approvvigionamento, aumento dei costi logistici, carenza di personale e diminuzione dei consumi domestici. È un film già visto di nuovo in sala.

Tornate le chiusure forzate e le misure di distanziamento sociale; le riaperture previste per il prossimo 21 aprile sono oggi in dubbio visto l’evolversi della situazione.. Si prevede che andranno così in fumo tutti i guadagni del 2021, con un pronostico di perdita tra l’1 e il 2% del Pil nazionale per il 2022.

Non molto differente la situazione nei principali mercati del vino cinesi, le città di Shangai, Shenzhen e Dongguan, considerate oggi dagli osservatori i motori del consumo del vino nel paese della Grande muraglia. A Shangai, ad esempio, seppure le restrizioni non interessano tutte le aree cittadine, i consumatori temono il virus e poco volentieri escono per cenare fuori. Unico canale di vendita che sembra mantenersi in salute è l’e-commerce, mentre a Shenzhen secondo alcuni commercianti le vendite sono diminuite del 90% nelle ultime settimane rispetto allo scorso semestre e la catena di approvvigionamento non è pienamente operativa.

FEB

Dai Mercati, Covid-19, Natalie Wang, Vino Joy

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