Il ministro del commercio della Cina – riferisce Reuters – ha annunciato che, a partire dal 28 marzo, le tariffe antidumping sul vino australiano saranno in vigore per i prossimi cinque anni. Ricordiamo che la “ritorsione” di Pechino nasce in seguito alla richiesta fatta la scorsa estate dall’Australia alla comunità internazionale di aprire un’indagine dipendente sullo scoppio della pandemia del Covid-19. Dette tariffe, già introdotte a partire dallo scorso 28 nomembre, sono applicate sul vino in bottiglia e vanno da 107,1% al 212,1%. Sarà certamente un duro colpo per l’industria vitivinicola australiana, dopo anni in cui le spedizioni di aussie wine verso il paese della Grande Muraglia si erano incrementate in modo vigoroso, per effetto benefico del trattato di libero scambio ChAFTA.
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